La chiesa di Sant' Egidio è la più antica chiesa della valle.
Fondata ai tempi del Vescovo Otto di Bamberga (1106/1139) la primigenia cappella di Camporosso, venne rifatta nel corso del 1400 e consacrata dal Vescovo Ferentillo nel 1471. La chiesa di Sant' Egidio è quindi la più antica chiesa della valle. Presenta un interno a tre navate con soffitto piano recante dipinti inseriti in specchiature delimitate da cornici a stucco. L’altare maggiore settecentesco, realizzato con marmi policromi, ospita statue notevoli, tra di esse, quella centrare raffigura il Santo a cui la chiesa è dedicata affiancato dalla cerva che lo rifornì giornalmente di latte nel periodo di isolamento nella foresta. Interessanti gli antichi affreschi della Flagellazione e della Crocifissione che si trovano alla sinistra dell’arco trionfale, databili al 1400 e di probabile mano tedesca. A Camporosso la festa patronale è festa grande, è la tradizione che va in scena. I protagonisti sono i ragazzi. Sono loro a sfilare lungo le vie del paese, a presenziare alla messa nel primo banco davanti al sacerdote, a guidare i canti sotto il tiglio e ad abbattere la maja (l’albero di maggio) che loro stessi hanno eretto, vicinissima alla chiesa, pochi mesi prima. C’è tanta simbologia in questo rituale, c’è la comunità dei giovani che si presenta a quella degli adulti, c’è la partecipazione di tutte le famiglie che si uniscono a cantare in tre lingue e a festeggiare il rinnovarsi della loro comunità davanti alla loro chiesa, fulcro dell’identità paesana.
Foto: Max Maraldo (Archivio Palazzo Veneziano)