E' il carnevale più antico e ricco di simboli della valle.
Finito l’inverno la tensione della comunità e della natura cresce e prima di sfogare pienamente nel risveglio della natura e della vita si manifesta nel disordine e nel sovvertimento delle regole tipico del periodo carnevalesco. In valle, il carnevale più antico e ricco di simboli è il Püst della Val Resia. Le figure principali del carnevale resiano sono le Lipe bile maškire, biancovestite, agghindate da nastri colorati o fazzoletti appuntati all’abito, con copricapi grandiosi costituiti da variopinti fiori di carta crespa a richiamare i colori della primavera. Danzano scuotendo campanelli il cui suono dovrebbe risvegliare la fertilità della terra. In stridente contrasto i “babaci”, le maschere brutte, vecchie e cenciose che precedono l’ingresso delle lipe bile maškire. Rappresentano la fine della brutta stagione, che cede il passo alla natura rinnovata. Il rito carnevalesco si conclude il Mercoledì delle Ceneri con la processione e condanna del carnevale: raffigurato dal fantoccio che a Stolvizza si chiama dėd, a Oseacco darmühić, a San Giorgio babac.
Foto: Max Maraldo (Archivio Palazzo Veneziano)